Solanum jasminoides
- gabriellacalderisi
- 5 giorni fa
- Tempo di lettura: 8 min
Descrizione Solanum jasminoides
Solanum jasminoides è una rampicante sempreverde appartenente alla vasta famiglia delle Solanacee, che conquista con la sua fioritura generosa e l’aspetto raffinato. Originaria del Sud America, soprattutto di Brasile e Argentina, è diventata una presenza familiare nei nostri giardini mediterranei e sui terrazzi, grigliati e ringhiere, donando un fascino vivido e persistente. Dalla primavera all’autunno i suoi fiori a forma di stella, bianchi o appena velati di lilla, sbocciano in grappoli che illuminano il fogliame di un verde intenso, mentre, una volta sfioriti i petali, compaiono bacche tondaeggianti di un colore che va dal verde all’arancione fino al giallo acceso.
Durante la crescita Solanum jasminoides può raggiungere i tre-cinque metri, avvolgendosi intorno ai sostegni grazie a fusti sottili ma sorprendentemente robusti. Le foglie, semplici e ovali, misurano in media cinque-otto centimetri e si distinguono per la superficie lievemente lucida che contrasta con la delicatezza dei fiori. Questi hanno un diametro di due-tre centimetri e sono composti da cinque petali sottili che sporgono con eleganza, offrendo una aspetto delicato. Quando le corolle appassiscono, rimangono i grappoli di bacche, belle da vedere ma che devono essere maneggiate con attenzione perché possono risultare leggermente tossiche.
Per prosperare, Solanum jasminoides predilige una collocazione soleggiata o in mezz’ombra, con temperature che non scendano al di sotto dei cinque gradi.
In Europa l’abbiamo adottata con entusiasmo soprattutto lungo le coste mediterranee, dove il clima mite la favorisce tutto l’anno.
Nelle regioni più fredde richiede invece una protezione invernale o la coltivazione in vaso, da spostare in una serra fredda o in un angolo più riparato durante i mesi gelidi. Seguendo questi semplici accorgimenti, la rampicante continua a offrire fiori, colore e strutture naturali di grande impatto estetico.
Sono tre le varietà botaniche più comuni:
Solanum jasminoides 'Bleu': Come suggerisce il nome, questa cultivar produce fiori con una colorazione più tendente al malva o al blu-lilla, offrendo una variante cromatica rispetto alla specie tipo.
Solanum jasminoides 'Album' che produce fiori bianchi candidi e molto profumati, riuniti in mazzetti. È la varietà più comune e apprezzata per la sua eleganza
Solanum jasminoides bianco-azzurro o bianco-rosa che presentano sfumature delicate nei fiori, che vanno dal bianco al rosa pallido o all’azzurro tenue.

Coltivazione
Coltivare la Solanum jasminoides è più facile di quanto si pensi, purché le si offra un ambiente adatto. Questa rampicante sempreverde, predilige un clima mite e un terreno che non trattenga troppa umidità. Con qualche attenzione, crescerà rigogliosa e fiorirà a lungo, trasformando ogni pergolato o ringhiera in un angolo pittoresco.
Solanum jasminoides ama i luoghi soleggiati: idealmente dovrebbe ricevere almeno 6–8 ore di luce diretta ogni giorno. Tuttavia, se l’estate è particolarmente calda, una mezz’ombra luminosa le eviterà stress da eccesso di calore. Le temperature migliori per il suo sviluppo si aggirano tra i 15 °C e i 25 °C: in questo range la pianta dà il meglio di sé, producendo getti vigorosi e fioriture continue.
Quando arriva l’inverno, è importante proteggerne le radici e il colletto. In piena terra, uno strato di pacciame (come corteccia o foglie secche) mantiene il terreno isolato dal gelo. In vaso, invece, conviene spostarla in una serra fredda o in un angolo riparato, dove potrà restare dormiente senza subire danni. Seguendo questi accorgimenti, la vostra Solanum jasminoides saprà ripagare ogni cura con spettacoli di colore che durano da primavera fino ai primi freddi.


Terreno
Per far prosperare la Solanum jasminoides serve un terreno che alterni leggerezza e sostegno. Le radici amano muoversi in un substrato friabile, ricco di aria ma capace di trattenere umidità e nutrienti. Se il terreno è troppo compatto rischia ristagni e marciumi, mentre un mix eccessivamente sabbioso non garantisce riserve idriche sufficienti.
L’ideale è una base di terra da giardino mescolata a torba o un compost maturo in parti uguali, con l’aggiunta di sabbia grossolana per migliorare il drenaggio. Questo equilibrio favorisce il rapido deflusso degli eccessi idrici senza sacrificare la riserva d’acqua necessaria durante i periodi più caldi. Il compost apporta materia organica e microelementi che sostengono le fioriture prolungate.
Il pH ottimale si mantiene leggermente acido o neutro, intorno a 6,0–7,0. In questa finestra di acidità le piante assorbono al meglio azoto, fosforo e potassio, fondamentali per la formazione di boccioli vigorosi e foglie lucide. Se il terreno è troppo alcalino, può essere utile incorporare polvere di zolfo o torba acida per riportare il pH nel giusto range.
In vaso è indispensabile garantire uno strato drenante sul fondo, ad esempio con ghiaia o argilla espansa, e forare adeguatamente il contenitore. In piena terra conviene lavorare il suolo a circa 30 centimetri di profondità, mescolando sabbia e compost per ottenere una struttura soffice e omogenea. Un’arieggiatura regolare, eseguita con una forca da giardinaggio, impedisce il compattamento e favorisce l’ossigenazione delle radici.
Con un substrato ben bilanciato, leggero ma ricco di sostanza organica e dotato di un pH controllato, la tua Solanum jasminoides saprà esprimere al massimo la sua vitalità. Fioriture abbondanti, crescita rapida e fogliame folto diventeranno la regola, trasformando ogni traliccio o vaso in un’esplosione di stelle viola su un tappeto di verde brillante.
Concimazione
Per ottenere fioriture generose e fogliame vigoroso la concimazione della Solanum jasminoides è essenziale, nonostante la pianta non sia tra le più esigenti. Un apporto bilanciato di nutrienti diventa cruciale soprattutto nelle fasi di formazione dei boccioli e di piena fioritura, quando la domanda di elementi nutritivi sale per sostenere la produzione di gemme e petali.
Il trio di macroelementi – azoto, fosforo e potassio – gioca un ruolo specifico. L’azoto favorisce la crescita di foglie rigogliose e steli robusti senza però esagerare, per non compromettere la fioritura; il fosforo stimola lo sviluppo delle radici e incrementa l’allegagione dei fiori; il potassio rinforza le pareti cellulari, migliora la resistenza a stress idrici e termici e prolunga la durata dei petali.
Tra le fonti di nutrienti naturali , il compost maturo o lo stallatico ben decomposto rappresentano la scelta ideale per un rilascio graduale e per migliorare la struttura del terreno, che si possono aggiungere in fase di trapianto mischiati al terriccio. Mentre per una regolare concimazione, si usano i più comodi concimi pronti granulari, ma sempre biologici e naturali come il FLOREUS ® NPK 6-5-13 , da dare ogni 3 mesi oppure si usano quelli liquidi come l'ottimo CULTI-BIO®, da dare ogni 20 giorni.
Potature
La potatura della Solanum jasminoides è un’operazione fondamentale per mantenere la pianta sana, ordinata e generosa nella fioritura. Essendo una rampicante vigorosa, tende a svilupparsi rapidamente, spesso in modo disordinato. Intervenendo si permette di contenere la crescita e stimolare la produzione di nuovi germogli.
Il momento ideale per potare è all’inizio della primavera, prima che inizi la nuova vegetazione. In questa fase si eliminano i rami secchi, danneggiati o troppo lunghi, favorendo una forma armoniosa. Se la pianta è coltivata in vaso o come alberello, è importante mantenere una struttura equilibrata, evitando che si sbilanci.
La potatura non deve essere drastica ma bastano tagli mirati per guidare la crescita e favorire una fioritura più abbondante. Con qualche attenzione e un po’ di pazienza, il Solanum jasminoides ricompenserà con cascate di fiori profumati per tutta la bella stagione.
Malattie
La Solanum jasminoides è una pianta rampicante resistente e generosa nella fioritura. Tuttavia, come tutte le piante, può essere soggetta ad alcune malattie, soprattutto se coltivata in condizioni non ottimali.
Una delle problematiche più comuni è l’attacco da parte degli afidi, ( ottimo il ns. Oliod di neem concentrato Karanjeem) piccoli insetti che si annidano sui germogli teneri e ne succhiano la linfa. La loro presenza si nota facilmente: foglie accartocciate, crescita rallentata e una sostanza appiccicosa (la melata) che può favorire la comparsa della fumaggine, un fungo nero che sporca le foglie e ostacola la fotosintesi.
Altra minaccia è la mosca bianca, ( Karnajeem o Senape Plus) che si annida sul retro delle foglie e può indebolire la pianta. In ambienti umidi e poco ventilati, possono comparire funghi radicali come il Pythium o il Phytophthora, che causano marciume e ingiallimento fogliare. In questi casi, è fondamentale intervenire tempestivamente, migliorando il drenaggio e riducendo le annaffiature.
Infine, anche il ragnetto rosso (Senape Plus) può colpire in estate, soprattutto in condizioni di caldo secco. Le foglie appaiono punteggiate e ingiallite, e la pianta perde vigore. La prevenzione è la chiave: una posizione ben ventilata, annaffiature equilibrate e controlli regolari aiutano a mantenere la Solanum jasminoides sana e rigogliosa.
Riproduzione
Seme
Sebbene venga spesso propagata per talea, è possibile riprodurla anche per seme, una tecnica che richiede più tempo ma regala la soddisfazione di seguire l’intero ciclo vitale della pianta.
La semina va effettuata preferibilmente in primavera, quando le temperature iniziano a stabilizzarsi sopra i 15 °C. I semi, piccoli e scuri, vanno interrati superficialmente in un substrato leggero, ben drenato e ricco di sostanza organica. È importante mantenere il terreno costantemente umido, ma mai troppo bagnato, per evitare marciumi.
La germinazione può richiedere diverse settimane, e non sempre è garantita: la Solanum jasminoides ha una germinabilità variabile, e spesso i semi impiegano tempo a risvegliarsi. Per aumentare le probabilità di successo, alcuni giardinieri consigliano di mettere i semi in ammollo per 24 ore prima della semina, così da ammorbidire il tegumento e favorire l’assorbimento dell’acqua.
Una volta spuntate le prime foglioline, le giovani piantine vanno tenute in posizione luminosa ma protetta, evitando il sole diretto. Quando sono abbastanza robuste, si possono trapiantare in vasi più grandi o direttamente in piena terra, avendo cura di sostenerle con tutori per guidarne la crescita.
La riproduzione per seme è un processo lento, ma affascinante: ogni piantina è unica, e può mostrare leggere variazioni rispetto alla pianta madre. È il metodo ideale per chi ama osservare la natura con pazienza e curiosità, e vuole sperimentare la magia della vita che nasce da un piccolo seme.
Talea
Uno dei modi più semplici e affidabili per moltiplicare la Solanum jasminoides è la riproduzione per talea, una tecnica che consente di ottenere nuove piante identiche alla madre, in tempi relativamente brevi.
Il periodo migliore per prelevare le talee è la fine della primavera o l’estate, quando la pianta è in piena attività vegetativa. Si scelgono rami giovani ma già semi-legnosi, lunghi circa 10–15 cm, privandoli delle foglie inferiori e, se presenti, dei fiori.
Le talee vanno poi immerse nella polvere radicante (facoltativa ma utile) e piantate in un substrato leggero e ben drenato, composto idealmente da torba e sabbia. Il vaso va tenuto in un luogo luminoso ma non esposto al sole diretto, con umidità costante e temperatura mite. Coprire il contenitore con un sacchetto trasparente può aiutare a creare un microclima favorevole alla radicazione.
Dopo circa 3–4 settimane, se tutto procede bene, le talee iniziano a sviluppare le prime radici. A quel punto si possono rinvasare in contenitori più grandi o trapiantare in piena terra, avendo cura di proteggerle nei primi tempi.
La riproduzione per talea è un metodo gratificante perchè permette di moltiplicare le piante preferite, regalare nuovi esemplari ad amici o semplicemente arricchire il proprio giardino con un tocco personale. E con la Solanum jasminoides, il successo è quasi garantito: basta un po’ di attenzione e tanta passione.
Margotta:
La margotta, una tecnica antica che consente di ottenere nuove piante direttamente da rami ancora attaccati alla pianta madre.
Con la Solanum jasminoides, che ha rami flessibili e una buona capacità di radicazione, è una tecnica che può dare ottimi risultati, soprattutto se si desidera ottenere esemplari robusti e ben sviluppati.
La margotta si effettua generalmente in primavera o inizio estate, quando la pianta è in piena attività. Si sceglie un ramo flessibile e sano, abbastanza lungo da poter essere piegato verso il terreno o avvolto in un contenitore. Nel punto in cui si vuole favorire la radicazione, si pratica un’incisione leggera o si rimuove un piccolo anello di corteccia, stimolando la formazione di radici.
Quella zona viene poi avvolta con torba umida o muschio, e ricoperta con un sacchetto di plastica trasparente o un foglio di pellicola, ben legato alle estremità. È importante mantenere il substrato sempre umido e controllare periodicamente lo stato della margotta.
Dopo 4–8 settimane, se tutto è andato bene, si noteranno le prime radici. A quel punto, il ramo può essere reciso sotto la zona radicata e trapiantato in vaso o direttamente in giardino.
La margotta è un metodo lento ma sicuro, ideale per chi vuole moltiplicare piante senza staccarle subito dalla madre.




Comments