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Rododendro

Aggiornamento: 26 lug

Descrizione Rododendro


Il rododendro, considerato il re degli arbusti tra le piante da fiore sempreverdi, è un simbolo di eleganza e di bellezza. Azalee e rododendri sono specie diverse? No, dal punto di vista botanico appartengono entrambe al genere Rhododendron. La differenza principale è nel numero di stami: nel fiore dell’azalea sono meno di dieci, mentre nel rododendro sono dieci o più.

Altre differenze riguardano la dimensione delle foglie, che sono più grandi nei rododendri, e il tipo di fogliame: le azalee possono essere a foglia caduca, mentre i rododendri sono quasi sempre sempreverdi. Il termine "rododendro" deriva dal greco: “rhodon” significa rosa e “dendron” significa albero, quindi letteralmente "albero delle rose".

I colori dei fiori sono molto vari e vanno dal lilla al blu-viola, dal rosa violaceo al giallo-oro sfumato di rosso, fino al rosso intenso. Il periodo di fioritura va da aprile a fine giugno. Esistono anche rododendri adatti alla coltivazione in vaso, perfetti per terrazzi e balconi, come i rododendri Yakushimanum, che si caratterizzano per una crescita lenta e ordinata, foglie vellutate e fiori dai colori pastello, più delicati rispetto ad altre varietà. Infine, ci sono anche i rododendri nani, più resistenti al freddo, con fiori raccolti in mazzetti. Le varietà più note sono Blue Diamond, Cilpinense e Seta, spesso utilizzate per decorare giardini rocciosi grazie alla loro compattezza e rusticità. Se vuoi acquistare una pianta online poi seguire questo link.


rododendro in piena fioritura in bel giardino fiorito
rododendro rosso

Coltivazione


Il rododendro, come le azalee, è una pianta acidofila e, per crescere in modo sano e vigoroso, necessita di un substrato acido, ben drenato e arricchito con sabbia silicea o torba bionda. Il terreno deve avere un pH compreso tra 4,5 e 6, poiché un terreno calcareo o troppo compatto comprometterebbe l’assorbimento dei nutrienti, provocando ingiallimenti fogliari e sofferenze della pianta.

La maggior parte delle specie preferisce una posizione ombreggiata o semi-ombreggiata, al riparo dal sole diretto delle ore centrali, soprattutto nei mesi estivi. Questo perché i rododendri sono originari di ambienti freschi, umidi e ricchi di humus, spesso montani o collinari.

Nelle giornate più calde, temono la siccità e il caldo eccessivo: per questo motivo è fondamentale innaffiare regolarmente, mantenendo il terreno costantemente umido ma mai zuppo. Durante i periodi siccitosi, può essere utile pacciamare la base della pianta con aghi di pino, corteccia o foglie secche, in modo da conservare l’umidità e proteggere le radici superficiali.

Un accorgimento molto importante per favorire la crescita è quello di rimuovere i fiori appassiti non appena termina la fioritura. Questa semplice operazione, come ci consiglia il nostro esperto di piante acidofile Volmer Villani, permette alla nuova vegetazione di svilupparsi senza ostacoli e stimola la ramificazione, portando alla formazione di più rami e più gemme per l’anno successivo.


siepe di rododendro in un bel giardino di due bellissimi colori rosa e rosso
siepe di rododendro rossa e rosa
il rododendro con i suoi bei fiori viola e le belle foglie verdi
rododendro viola

Terreno

Il rododendro, come tutte le piante acidofile, necessita di un terriccio acido, con un pH inferiore a 6,5, preferibilmente tra 4,5 e 6. Il substrato ideale è sabbioso, ricco di sostanza organica e humus, ma soprattutto deve essere privo di calcare, poiché la presenza di calcio interferisce con l’assorbimento del ferro e di altri microelementi essenziali, causando clorosi fogliare (ingiallimento delle foglie). Il terreno deve essere ben drenato, per evitare ristagni idrici che danneggiano le radici superficiali e sensibili di questa pianta. Un eccesso di acqua stagnante può infatti portare a marciumi radicali e compromettere l’intera pianta. Per garantire le condizioni ottimali si consiglia di utilizzare terricci specifici per piante acidofile, facilmente reperibili in commercio presso garden center e vivai. Questi substrati sono già bilanciati in termini di acidità e drenaggio, spesso arricchiti con torba acida, sabbia silicea e compost vegetale.


Concimazione

Per la nutrizione del rododendro e delle altre piante acidofile, è fondamentale utilizzare un concime buono, formulato per rispettare le esigenze nutrizionali di queste piante. Può essere in forma granulare o liquida, ma ciò che conta davvero è che sia ben bilanciato nei tre macroelementi principali: azoto (N), che stimola la crescita della vegetazione e mantiene il fogliame verde e sano; fosforo (P), che favorisce lo sviluppo delle radici e la fioritura; potassio (K), che rafforza la pianta e migliora la resistenza agli stress ambientali. Uno che consigliamo noi e' il FLOREUS ® NPK 6-5-13

Un buon concime per acidofile deve anche contenere microelementi, acidi umici e fulvici. Si consiglia l’uso di concime granulare a lenta cessione da l’inizio della ripresa vegetativa a giugno, da utilizzare ogni 2-3 mesi.

È importante evitare concimi universali o generici, che spesso contengono troppo calcio o hanno un pH neutro o basico, inadatti alle acidofile perché possono alterare il terreno e danneggiare le radici.


Potature

La potatura del rododendro deve essere sempre lieve e mirata, in quanto si tratta di una pianta che non tollera tagli drastici. L’intervento va effettuato preferibilmente tra maggio e giugno dopo la fioritura. Vi consigliamo di accorciare solo i rami troppo lunghi, disordinati o danneggiati, per favorire una crescita più armoniosa e stimolare la produzione di nuove gemme a fiore.

I tagli vanno eseguiti sempre in modo netto, preciso e inclinato (obliquo), appena sopra una gemma rivolta verso l’esterno. Questo facilita la cicatrizzazione e orienta la nuova crescita verso l’esterno, evitando l’intrico della chioma. È fondamentale utilizzare forbici da potatura di alta qualità, ben affilate e disinfettate prima dell’uso, per evitare infezioni e lacerazioni dei tessuti vegetali. Inoltre, secondo gli orticoltori specializzati in acidofile, il rododendro sviluppa gemme a fiore già alla fine dell’estate dell’anno precedente, perciò potature eccessive o tardive rischiano di compromettere la fioritura dell’anno successivo.


Malattie

Tra i problemi più comuni si segnalano insetti dannosi:

Acari (ragnetto rosso in particolare): si sviluppano in periodi caldi e asciutti, provocando decolorazioni fogliari, puntinature giallastre e caduta prematura delle foglie. Il controllo è possibile con acaricidi specifici a base di oli vegetali o piretroidi naturali. Un prodotto utile è l’acaricida/insetticida a marchio KB, registrato per uso su ornamentali e piante da balcone.

Afidi ,Attaccano i germogli e le foglie più giovani, succhiandone la linfa. Producono melata, che favorisce l’insorgenza della fumaggine (una patina nera che riduce la fotosintesi). Gli acari e afidi Si eliminano facilmente con sapone molle, olio di neem KARANJEEM.

Cocciniglie, possono colpire fusti e foglie, soprattutto in ambienti poco arieggiati.

Producono anch’esse melata, favorendo fumaggine e indebolendo la pianta.

Si rimuovono trattamenti con questo ottimo prodotto SENAPE PLUS

E malattie fungine:

Muffa grigia (Botrytis cinerea): è un fungo che attacca le foglie, i fusti e i fiori in condizioni di elevata umidità, specialmente se la pianta è esposta a piogge frequenti e mal drenaggio. Si manifesta con macchie brunastre, marcescenze e presenza di una patina grigia polverosa. Se trattata per tempo, la pianta può riprendersi bene.

Marciumi radicali (Phytophthora spp.): spesso causati da eccessi d'acqua e substrati non drenanti. Provocano avvizzimento generale, foglie opache e cadenti, e possono portare alla morte della pianta. In questi casi è fondamentale migliorare subito il drenaggio, rinvasare in substrato acido e ben aerato e usare, se necessario, fungicidi sistemici specifici. Entrambi si risolvono e prevengono anche con TRIO-BLU® Concime Rame + Zolfo + Boro

Poi abbiamo la:

Clorosi ferrica: frequente nelle piante coltivate in terreni calcarei o con pH non adatto, si manifesta con ingiallimento fogliare a nervature verdi. Si corregge con prodotti a base di ferro chelato e acidificando il terreno. Prodotto che vi consigliamo VERDIPLUS®

In generale, una corretta esposizione, un buon drenaggio e il mantenimento di un pH acido aiutano a prevenire gran parte dei problemi. La prevenzione resta sempre la strategia migliore.


Riproduzione


Seme

La semina del rododendro si effettua tra febbraio e marzo, utilizzando i semi raccolti in autunno, generalmente a ottobre. I semi vanno distribuiti in vasetti riempiti con un substrato leggero e acido, composto da torba e sabbia fine. I contenitori vanno mantenuti a una temperatura costante di circa 16°C, in ambiente luminoso ma non in pieno sole. La germinazione è lenta e può richiedere diverse settimane.


Talea

Le talee di rododendro si prelevano generalmente tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno (da fine agosto a fine settembre), quando i rami dell’anno hanno iniziato a maturare ma sono ancora parzialmente flessibili (fase semi-legnosa). Questo è il momento ideale per garantire una buona formazione radicale e la sopravvivenza della talea durante l’inverno. Utilizzeremo rametti semi-legnosi dell’anno, lunghi circa 15 cm ed è preferibile che il ramo abbia una gemma fiorifera apicale. Le foglie inferiori vanno rimosse, lasciandone solo due o tre in alto. La base della talea si intinge in ormone radicante per favorire l’emissione di radici. Si interra in un substrato poroso e acido, come torba e perlite, mantenendo l’umidità costante e temperatura intorno ai 20-22°C. Dopo alcune settimane si potrà verificare l’avvenuta radicazione.


Margotta:

Una delle tecniche più efficaci e affidabili per la moltiplicazione del rododendro è la margotta, tale tecnica consente di ottenere nuove piante identiche alla pianta madre, mantenendone tutte le caratteristiche genetiche e ornamentali (colore dei fiori, vigore, portamento). La margotta consiste nello stimolare l’emissione di radici su un ramo ancora attaccato alla pianta madre. Il periodo ideale per eseguire la margotta è tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, quando le gelate sono terminate ma la pianta è ancora in riposo vegetativo. Procedura botanicamente corretta, selezioniamo un ramo giovane, sano, flessibile e lungo almeno 20-30 cm, si procede poi con l'incisione, si crea un anello di circa 2-3 cm, togliendo lo strato di corteccia, asportando completamente la corteccia fino al legno vivo. Poi si applica il substrato attorno alla zona incisa, con un manicotto dove andremmo ad inserire torba e perlite, un substrato ideale per le esigenze del rododendro. Ultima fase si avvolge il substrato con pellicola plastica trasparente o un sacchetto in nylon, formando un manicotto ben aderente e fermato alle estremità con spago. Mantenimento, il manicotto va mantenuto umido per tutta la durata del processo (di solito 2-3 mesi). In ambienti caldi e secchi può essere utile schermare il manicotto dal sole diretto. In ultimo si procederà alla separazione, quando si osservano radici ben formate visibili dalla plastica, si può recidere il ramo sotto il punto di margotta e piantare il nuovo esemplare in un vaso con terriccio specifico per acidofile.


fiore di rododendro rosa con macchie rosse
rododendro rosa

fiore di rododendro bianco con belle striature gialle
rododendro bianco

fiore di rododendro viola scuro e fiore chiuso
rododendro viola scuro

fiori rododendro e foglie verdi
rododendro rosa






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4 commenti

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Ospite
23 ott 2023
Valutazione 5 stelle su 5.

Ottimo

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Ospite
21 set 2023
Valutazione 5 stelle su 5.

Ottimo articolo

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Ospite
09 set 2023

Grazie dell'esauriente articolo. Una sola domanda: qual è il periodo corretto per la concimazione?

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Ospite
09 set 2023
Valutazione 5 stelle su 5.

Ottimo articolo

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