Descrizione Elleboro
Splendida erbacea perenne diffusa in Italia anche allo stato selvatico, di origini asiatiche ed europee, comunemente chiamata Rosa di Natale perché sboccia in pieno inverno tra dicembre e febbraio. Si tratta di un genere di pianta che presenta circa 25-30 specie, alcune anche a foglia sempreverde, il fogliame è vigoroso e di colore intenso, le foglie sono palmate e composte da segmenti ovali. Gli steli sottili, carnosi e portatori delle infiorescenze, si sviluppano durante i mesi tardo invernali. I fiori si presentano o singoli o a grappoli, grandi e ricordano molto la forma di quelli della rosa canina. Normalmente le varietà più comuni presentano fiori bianchi e porpora, ma ne esistono nuove varietà con colori più particolari che fioriscono con le tonalità delicate del rosa, del verde e del crema. In natura sono comunemente osservabili ai margini dei boschi collinari, in zone semi ombreggiate e umide, spesso anche sui greti di piccoli ruscelli stagionali. La coltivazione in vaso e in giardino è possibile e di successo seguendo però le esigenze ambientali e botaniche della pianta.
Coltivazione
E' una pianta che ama molto l'acqua, il terreno deve sempre essere abbastanza umido. Si consiglia quindi di innaffiare regolarmente per tutto il periodo primaverile ed estivo in particolare, a partire da marzo fino ad ottobre. Nel periodo invernale la frequenza delle innaffiature va diradata tenendo comunque sempre sotto controllo l'umidità del terreno che non deve diventare eccessivamente asciutto e questo perché è proprio in questo periodo che gli ellebori si sviluppano e la pianta si rinforza. Importanti anche le irrigazioni primaverili ed estive, questo perchè, anche se non sono le due stagioni di fioritura dell'elleboro, nei mesi più caldi la pianta presenterà e svilupperà molto fogliame costituendo dei bellissimi cespugli decorativi. Sono di semplice coltivazione, perenni e di vita molto lunga, per questo stanno diventando popolari e molto in voga nei giardini italiani. Fino a pochi anni fa si poteva trovare in vivaio solo la varietà helleborus niger, ora però grazie al lavoro degli esperti si stanno diffondendo tipologie di ibridi con nuovi colori, dimensioni e portamento. Naturalmente queste nuove varietà necessitano di qualche attenzione in più nella coltivazione. Il rinvaso va fatto ogni due anni, si consiglia di aumentare il diametro nei primi 4 anni poi eventualmente di dividere la pianta.
Terreno
Quasi tutte le varietà di elleboro necessitano di un substrato a PH neutro o subacido, con una bassa percentuale di calcio. E' possibile comunque trovare piante in salute e vigorose anche in terreni fortemente acidi, come quelli specifici per camelie e rododendri. Importante e fondamentale è invece evitare terreni eccessivamente zuppi d'acqua o argillosi e duri, prima della messa a dimora quindi è necessario creare un ambiente favorevole con il posizionamento di un ottimo strato drenante utilizzando inerti come ad esempio della ghiaia o dell'argilla espansa. Inoltre il terriccio va mescolato con ammendante organico per renderlo areato e soffice. Si raccomanda l'uso di vasi in terracotta ( più decorativi ed adatti perché evitano l'accumulo di liquidi e sono più traspiranti ) per la coltivazione in vaso e di evitarle l'impianto della varietà più comune, l'elleboro niger, perché sviluppa in brevissimo tempo un vigoroso apparato radicale che tende a saturare subito il panetto, con conseguente deperimento della pianta. Altra raccomandazione importante: evitare tassativamente l'uso di sottovasi.
Concimazione
Concime granulare a lenta cessione in primavera per le piante coltivate direttamente in giardino; liquido per piante fiorite ogni 10 giorni per gli ellebori coltivati in vaso durante tutta la stagione vegetativa. A fine ottobre è bene distribuire stallatico ben stagionato mescolato con cornunghia o farina di ossa.
Potature
Tra dicembre e gennaio è necessaria la rimozione di tutto il fogliame secco, vecchio, danneggiato meccanicamente o con macchie generate dalla presenza di malattie crittogamiche. A metà primavera-inizio estate vanno rimossi tutti gli steli fioriferi esauriti ( a meno che non si desideri lasciarli maturare per l'autodisseminazione o per raccoglierli per porli direttamente in semenzaio).
Malattie
Gli ellebori sono piante piuttosto resistenti, hanno comunque dei nemici come gli afidi che si possono annidare all'interno dei morbidi boccioli ad inizio primavera, dopo lo sviluppo della melata compare la fumaggine come conseguenza diretta della presenza dei parassiti. Una malattia molto seria è il seccume nero ( o morte nera ), si tratta di una patologia recente che si manifesta con macchie scure dietro le foglie, in particolar modo in prossimità delle venature e a volte anche sui fiori. Si pensa ad una virosi aggressiva associata alla presenza degli afidi quindi è importante ai primi segnali di infestazione del parassita intervenire velocemente con prodotti specifici. Al comparire del seccume nero non c'è rimedio, la pianta va subito estratta ed eliminata. Le spore si spostano purtroppo al terreno sottostante per poi ricomparire l'anno successivo e colpendo le nuove piantine. Necessario quindi pulire bene, rimuovere tutto il materiale contaminato ed eventualmente sostituire il terriccio prima di piantumare un nuovo elleboro in sostituzione di quello malato ed eliminato. La prevenzione si può fare con prodotti di sintesi specifici o con trattamenti a base rameica da utilizzare nebulizzati sulle foglie. In primavera chiocciole e lumache sono molto attive e particolarmente voraci, si consigliano trappole specifiche a base di birra o l'uso di una barriera con zeoliti granulari.
Riproduzione
Seme
La semina va effettuata nei mesi di luglio e agosto, non oltre, altrimenti si rischia la mancata germinazione: infatti i semi potrebbero entrare come in uno stato di dormienza e non germogliare in maniera equilibrata ma saltuariamente anche in periodi lunghi fino a due anni. I semi da usare servono freschi e devono essere sparsi nel terreno per poi venire ricoperti da una velatura di terriccio soffice misto a ghiaietta molto fine.
Talea
Il metodo più semplice di moltiplicazione è per divisione della pianta madre, si esegue estraendo il cespuglio, si eliminano il più possibile le radichette e il terreno attaccato. Poi si separa in sezioni di 6 cm circa e si pianta, serviranno anche più di tre anni per la fioritura della nuova piantina.
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molto esauriente nelle informazioni utili per la corretta gestione della pianta
per la prima volta vedo la pianta ELLEBORO IBRIDA e non sapevo esistesse.